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3. Via ferrata "Carlo Giorda".



 

La via ferrata si svolge sul versante nord del Monte Pirchiriano permettendo di raggiungere direttamente l’ Abbazia della Sacra di San Michele arrampicando su di un emozionante percorso naturalistico, spettacolare balcone sulla bassa Valle di Susa.
La “ferrata” della Sacra è anche carica di storia: a metà salita si incrocia un vecchio sentiero abbandonato, che ci porta ad un comodo ripiano, un tempo chiamato “Pian Cestlet” o “Piasa Buè”. Qui si trova l’antica chiave di confine tra i comuni di Sant’Ambrogio e Chiusa, scolpita nella roccia. Più in alto una frattura orizzontale forma una valletta ben nascosta, usata come nascondiglio dai partigiani della zona sul finire dell’ultima guerra mondiale. Più in su la via intercetta il sentiero che un tempo collegava la frazione di San Pietro con l’abitato della Chiusa passando su una cengia chiamata “U Saut du Cin”.
Si arrampica su roccia serpentinitica vigorosamente levigata dal ghiacciaio valsusino nel corso delle glaciazioni: oltre agli evidenti solchi lasciati dai detriti glaciali sulle rocce tipicamente arrotondate, la via permette di apprezzare numerosi massi erratici (alcuni di bianco gneiss valsusino) abbandonati dall’antico ghiacciaio. Fra i salti rocciosi, macchie di verde e splendide fioriture, fanno sovente compagnia a chi arrampica i camosci del Pirchiriano, la più straordinaria colonia di questi ungulati di tutte le Alpi, stabilmente insediata a soli pochi chilometri da una grande città come Torino.
La via attacca direttamente dal piccolo posteggio, con pannello indicatore in località “Croce della Bell’Alda”. Da qui e per tutta la prima parte del percorso, si segue lo sperone che costeggia l’enorme cava in disuso confinante sulla sinistra. Giunti ad un ripiano, a metà percorso, si attraversa lungamente a destra, portandosi sullo sperone più evidente che scende dalla cima. In generale non ci sono grosse difficoltà tecniche o lunghi tratti verticali, ma l’ ampiezza dell’ itinerario consiglia prudenza. Ci sono due vie di fuga, la prima dopo circa 300 m a livello di “Pian Cestlet”, da dove un comodo sentiero riporta in paese, una seconda dopo circa
500 m di dislivello, all’altezza di “ U Saut du Cin” da dove si può raggiungere la borgata San Pietro. Dalla sommità della via ferrata, che termina in prossimità del muro Nord dell’abbazia, si prosegue a destra per un sentiero che, con alcuni saliscendi, raggiunge la strada asfaltata a pochi metri dal Sepolcro dei Monaci.

 

Pannelli installati lungo il percorso.

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