Andar per ghiacciai | Meridiani di Gianni Boschis | Geologia e turismo

Andar per ghiacciai

Apr

08

Ora: 18
Luogo: Salone dei Cavalieri, viale Giolitti 7 Pinerolo

Secondo appuntamento del settimo ciclo “Ghiaccio Fragile”
Incontro e presentazione della guida “Itinerari glaciologici sulle montagne italiane”
Ingresso gratuito

I ghiacciai alpini con la loro rapida ed intensa involuzione degli ultimi decenni, e in molti casi con la loro estinzione, sono divenuti anche presso il grande pubblico il simbolo più evidente e coinvolgente dei mutamenti climatico-ambientali in corso. E’ un fenomeno in atto dalla fine del XIX secoloche pur con lievi oscillazioni si è accentuato negli ultimi decenni, portando ad una riduzione di oltre il 50% delle loro superfici iniziali.
I ghiacciai, oltre a costituire attendibili ed efficienti indicatori dei mutamenti climatici, rappresentano importanti risorse idriche, energetiche, paesaggistiche e turistiche. Il loro regresso e la loro possibile estinzione stanno quindi provocando non solo intensi mutamenti paesaggistico-ambientali, ma anche sensibili riduzioni di queste risorse.
In Italia i ghiacciai coprono circa un quinto (370 km2) dell’intera superficie glaciale delle Alpi, sono presenti in tutti i settori alpini (dalle Alpi Marittime alle Alpi Giulie), con le maggiori concentrazioni in Valle d’Aosta, Lombardia e Trentino-Alto Adige, e sono mediamente di piccole dimensioni(0,5 km2). Da quasi due secoli l’alta montagna glacializzata ha rappresentato un importante fattore di polarizzazione di flussi antropici dapprima scientifici e successivamente turistici (espressi con modalità diverse come l’escursionismo o l’alpinismo).
Nell’attuale fase di intensi cambiamenti paesaggistico-ambientali, una visita ai ghiacciai può veramente portare non solo al godimento di paesaggi sempre coinvolgenti, ma anche ad una maggiore consapevolezza dei fenomeni che stanno provocando questi cambiamenti. Da ciò può scaturire una riflessione sui rapporti che la nostra specie, definita forse a torto homo sapiens, sta intrattenendo con il sistema naturale di cui è parte.
Da queste considerazioni ha preso l’avvio da parte del Comitato Glaciologico Italiano la redazione della “Guida degli Itinerari Glaciologici delle Montagne Italiane”, pubblicata recentemente nella collana delle Guide Geologiche Regionali della Società Geologica Italiana. Sono tre volumi di circa 600 pagine.
Il primo volume offre una serie di capitoli monografici dedicati a tutto ciò che non si può non sapere su ghiacciai e glaciologia (ad esempio i rapporti ghiacciai e clima, le tracce lasciate dai ghiacciai nel paesaggio, le modalità di studio, i pericoli rappresentati dai ghiacciai, le istruzioni per gli escursionisti, i ghiacciai come beni paesaggistici, etc.).
Il secondo e il terzo volume comprendono 22 itinerari dalle Alpi Marittime alle Alpi Giulie, passando per i ghiacciai più significativi delle nostre Alpi (solo per ricordarne alcuni, i ghiacciai del Miage sul Monte Bianco, del Lys sul Monte Rosa, del Fellaria sul Bernina, dell’Adamello, dei Forni sull’Ortles-Cevedale, del Vallelunga nelle Venoste, della Marmolada in Dolomiti). Un itinerario è dedicato anche agli Appennini, dove spicca per la sua unicità il piccolo corpo glaciale del Calderone sul Gran Sasso, vera icona del regresso glaciale in corso.
Gli itinerari forniscono una serie di informazioni pratiche e scientifiche per guidare turisti, escursionisti e alpinisti all’osservazione e alla comprensione dei più interessanti aspetti glaciologici e geomorfologici delle nostre montagne e dei relativi recenti cambiamenti ambientali. Il lavoro, coordinato da Claudio Smiraglia, Christian Casarotto e Carlo Baroni, ha coinvolto una sessantina di autori fra i maggiori esperti italiani (e non solo) del settore.
Per maggiori informazioni:
https://www.facebook.com/Societ%C3%A0-Geologica-Italiana-135587963135814/

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* Claudio Smiraglia, già professoreordinario di geografia fisicapresso l’Università di Milano, già presidente del Comitato Glaciologico Italiano, socio onorario del Club Alpino Italiano, da decenni si occupa dello studio dell’alta montagna e in particolare del glacialismo alpino ed extralpino, temi ai quali ha dedicato oltre 300 pubblicazioni scientifiche
claudio.smiraglia@unimi.it