Il canale di Maria Bona e i calanchi
geologia: affioramenti di rocce di antichissima origine risalenti all’Era Paleozoica (oltre 250 milioni di anni) ed al Paleo-continente europeo (Massiccio d’Ambin); un ottimo panorama sulla struttura geologica della Valle di Susa e delle Alpi Occidentali;
geomorfologia: forme di modellamento del paesaggio, di origine glaciale (la Val Clarea) e fluviale (le Gorge della Dora), con spettacolari calanchi e piramidi di terra;
opere antropiche e architetture: le testimonianze dell’agricoltura alpina con i suoi terrazzamenti e, soprattutto, la straordinaria derivazione idraulica medioevale del Canale di Maria Bona.Dal Pian delle Rovine, dunque, si imbocca il sentiero che corre parallelo al Canale di Maria Bona sino ad arrivare, in pochi minuti, al taglio delle roccia, risalente alla fine del 1400, effettuato lungo le pareti della Gran Rotsa. Prestando la dovuta attenzione al sentiero che corre parallelo al canale lungo tratti di precipizi, si può facoltativamente raggiungere il fondovalle della Val Clarea (circa mezz’ora di cammino). Superato infatti il tratto di roccia esposto, il sentiero si allarga e, attraversando il sito di interesse comunitario di protezione del tasso (taxus bacata), raggiunge la sommità della Val Clarea a Grange Buttigliera.
Rientro per lo stesso itinerario o seguendo la strada carrozzabile. In alternativa, in condizioni di maggiore sicurezza, una volta raggiunto il taglio nella roccia, suggeriamo di rientrare per il sentiero già percorso. La seconda parte della passeggiata si svolge a partire dal piazzale di Pian delle Rovine: da qui si scende in mezzo alle case della frazione Cresti superate le quali, volgendo a destra per comodo sentiero, raggiungiamo l’orlo del terrazzo naturale che cinge dall’alto lo sbocco della Val Clarea.
Un ampio e ripido impluvio interrompe bruscamente il terrazzo glaciale. Il pendio si presenta profondamente inciso da solchi di erosione per acque di ruscellamento che nella loro azione hanno contribuito a creare pinnacoli e guglie di ghiaie con ciottoli e massi: veri e propri “funghi di terra” in continua evoluzione.