Come si formano i fossili | Meridiani di Gianni Boschis | Geologia e turismo

Come si formano i fossili Posted gennaio 9, 2013 by admin

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Genesi di un fossile

La fossilizzazione è un processo che riguarda la storia dei resti degli organismi, dal loro seppellimento al loro ritrovamento: i processi biologici ed ambientali modificano tali resti e li trasformano nel prodotto chiamato “fossile”. Il requisito fondamentale per la conservazione allo stato fossile delle spoglie è che vengano sottratte più rapidamente possibile a tutta una serie di agenti chimici, fisici e meccanici che tendono a distruggerle: seppellimento nel più breve tempo possibile in modo da sottrarsi all’ossidazione e putrefazione aerobica; ciò avviene meglio in ambiente acquoso ove la sedimentazione è più veloce della decomposizione. Le parti dure sia mineralizzate (ossa, gusci) che non (chitina, lignina) hanno maggiori possibilità di superare l’intervallo di tempo critico tra la morte e l’inclusione nel sedimento, le parti molli costituite da carboidrati e proteine, dopo la morte scompaiono o subiscono drastici cambiamenti soprattutto se contengono elevate quantità di acqua. Questo processo è chiamato necrolisi.

La combustione per i resti vegetali è un processo che può carbonizzare il legno trasformando le pareti delle cellule in carbonio quasi puro e rendendole inattaccabili dai batteri, con una rigidità sufficiente da impedire il collasso degli spazi cellulari interni, i quali si possono riempire da sostanze minerali o bituminose che inizieranno il processo di fossilizzazione.
Dopo che i resti sono stai sepolti dal sedimento, le parti che hanno resistito alla necrolisi divengono soggetti ad altri processi (diagenetici, litotstatici, idrostatici) che ne modificheranno ancora la struttura e la composizione. I principali tipi di processi per ottenere un fossile sono:

Carbonificazione da parte di batteri anaerobici (che vivono in mancanza di ossigeno) che convertono il carbonio organico in carbonio inorganico tramite la fermentazione
Pietrificazione dei resti organici sepolti in fanghi di origine minerale; l’acqua interstiziale deposita i minerali all’interno delle cellule organiche rendendole indeformabili (Permineralizzazione o Permeazione Cellulare);
Crioconservazione cioè il congelamento piuttosto rapido dei tessuti inclusi poi sotto uno spesso strato di ghiaccio e neve.
Inglobamento in Ambra: La resina delle conifere, colando lungo il tronco, può inglobare piccoli animali e resti vegetali. Una volta solidificatasi sottrae le spoglie organiche all’azione degli agenti della putrefazione, conservandole per tempi molto lunghi.
Modelli e impronte: Gusci o altre parti scheletriche possono sciogliersi in modo completo dopo essere stati seppelliti. Se ciò avviene dopo che il sedimento inglobante si è litificato, si conserva la loro impronta esterna. Se il guscio si era riempito di sedimento si origina un modello interno.

Esempi di fossili

Orme Fossili: lasciate da un animale vissuto milioni di anni fa, queste impronte si sono conservate grazie alla litificazione dello strato di argille su cui sono state impresse.
Una antica stella marina pietrificata nei sedimenti in cui è morta.
La delicata struttura di questa felce primitiva è rimasta perfettamente impressa nella roccia
Questo insetto intrappolato nell’ambra conserva i più piccoli particolari

Esperienza Pratica

Con questo esperimento cercheremo di riprodurre in casa quello che la natura impiega milioni di anni a compiere. Creeremo un fossile ( o qualcosa che ci assomiglia). Inoltre vedremo come una amalgama fine come lo stucco (assimilabile all’argilla in natura) riesca a riprodurre nei più piccoli dettagli le forme che restano impresse su di esso.

Cosa serve

• Cartone di appoggio
• Pellicola trasparente
• Conchiglie e foglie
• Stucco da parete
• Vaselina
• Pennello
• Ciotola e cucchiaio per mescolare
Prediamo un cartone grande come un foglio di quaderno. Rivestiamolo con la pellicola trasparente in modo che non si impregni di acqua. Fermiamo la pellicola sul dorso del cartone con un po’ di nastro adesivo. Scegliamo la forma da imprimere, quindi spennelliamola di vaselina. Questo impedirà allo stucco di incollarsi alla forma scelta. Con il cucchiaio prendiamo lo stucco e disponiamolo sulla forma. Se lo stucco è troppo solido diluiamolo leggermente con un po’ d’acqua fino ad ottenere una consistenza molto morbida e malleabile. Lasciate asciugare per alcune ore, poi separate la conchiglia o la foglia con delicatezza.

Alternativa: simuliamo la sedimentazione che include un fossile.

Cosa serve

• Sabbia
• Colorante (tempere o colorante alimentare)
• Stucco da muro
• Bottiglia di plastica ( con superficie liscia)
• Recipiente per impastare (la sabbia con lo stucco e l’acqua)
• Forbici
• Vaselina (oppure olio)

Mescolare il colorante e la sabbia umida e lo stucco. Realizzeremo 2 o 3 composti di colore diverso e di consistenza pastosa.

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