La Val Gimont. Le tracce di un oceano scomparso
Dalla via principale di Clavière (1760 m) svoltare a fianco della chiesa parrocchiale e, attraversata la Piccola Dora, risalire il versante opposto, fino a raggiunge il ripiano delle Grange la Coche (1920 m). Oltrepassato un ponte, lasciata a sinistra la rotabile che conduce a Sagna Longa, si piega a destra per risalire tra le conifere fino al rifugio Pian Gimont (2060 m).
Si prosegue in direzione Sud fino a raggiungere una conca (2220 m) dove si abbandona il sentiero ben marcato per puntare in direzione Sud lungo un ripido declivio erboso-detritico fino a intercettare la larga mulattiera che, a mezza costa, attraversa tutta la testata del vallone. Da qui verso Sud si guadagna il Colle Gimont (2403 m). Dal colle si devia a destra percorrendo su sentiero la cresta rocciosa fino a guadagnare la vetta del Monte Gimont (2646 m). Discesa: seguendo l’itinerario di salita.
Descrizione geologica.
Le rocce del Colletto Verde sono la testimonianza di un remoto legame tra acqua e roccia, in un ambiente genetico (quello delle dorsali oceaniche), molto lontano (in termini di spazio e tempo) dalla catena alpina così come la vediamo oggi. Per questo motivo le rocce del Colletto Verde sono un’importante testimonianza del passato geologico, non solo di questo settore delle Alpi, ma dell’intera catena. Le lave a cuscino del Colletto Verde sono rocce magmatiche di origine oceanica che presentano strette analogie con quelle osservate sul fondo degli oceani in corrispondenza delle dorsali. Qui le lave a cuscino si formano all’interno di enormi colate basaltiche che si sovrappongono ad altre rocce di origine più profonda. Questa associazione litologica è stata definita con il termine generale di ofioliti e riconosciuta come la testimonianza di un antico ambiente oceanico, ormai scomparso per effetto dell’orogenesi alpina.
Le lave del colletto verde. Galleria fotografica.