Ecomuseo “ed leuziere e di scherplit” | Meridiani di Gianni Boschis | Geologia e turismo

Ecomuseo “ed leuziere e di scherplit”


L’ecomuseo della Pietra Ollare (Leuzerie nel dialetto maleschese) e degli Scalpellini è uno dei nuovi ecomusei approvati della Regione Piemonte il 27 marzo 2007.
La ricchezza del territorio del Comune di Malesco è stata da sempre la pietra unita al lavoro degli scalpellini.
L’ambiente è caratterizzato da monumenti scenografici naturali (le marmitte glaciali della Cascata della Loana e i giacimenti di Pietra Ollare, e di Marmo) e dalla costante presenza di un’architettura particolare in cui tutto è di pietra: muri, tetti, scale, pavimenti, mensole, balconi, gronde, recinzioni,…
L’eccezionale resistenza al calore ha fatto della pietra ollare (leuzerie nel dialetto maleschese) il materiale principe per la fabbricazione di camini, stufe e laveggi (leviz): caratteristiche pentole di pietra che venivano utilizzate per scaldare le vivande e che sono state ritrovate anche in tombe celtiche e romane.
La storia dell’ambiente antropizzato è la storia del mestiere antico dello scalpellino (scherpelin).
L’attività degli scalpellini è testimoniata anche nell’architettura con i suoi tetti in piode, i pavimenti, i lastroni per le strade, le mulattiere, i lavatoi, il campanile (ciuké), le balaustre in marmo delle Chiese ed altri manufatti.
Il percorso ecomuseale si snoda dai centri storici di Malesco, Finero e Zornasco e giunge fino all’Alpe Straolgio dove la natura regna incontrastata.
Da visitare il Museo del Parco Nazionale della Val Grande interamente dedicato alla Pietra Ollare e ai suoi utilizzi dalla preistoria fino ai giorni nostri, il mulino dul Tac recentemente restaurato e il Lavatoio Storico con la mostra permanente su Giovan Maria Salati il primo attraversatore a nuoto del Canale della Manica
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Dove

Malesco (Verbania)

Progetto

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