Il mare in Piemonte
Le testimonianze della presenza del Mare Padano che durante il Pliocene (5,4 –1,8 milioni di anni fa) estendendosi dall’Adriatico lambiva i rilievi delle Alpi in formazione, occupando buona parte del Piemonte centrale, sono costituite dai numerosissimi resti fossili degli organismi che abitavano l’antico bacino.
I fossili più caratteristici sono le conchiglie di molluschi, ma sono stati ritrovati anche resti di granchi, coralli, ricci di mare e ossa di balenottere, squali, delfini. Il ritiro del mare e l’emersione del Monferrato e delle Langhe non preclude altre sorprese: infatti nel tempo sono stati portati alla luce resti scheletrici di rinoceronti e di elefanti, testimoni di un ambiente continentale molto diverso da quello che oggi ci circonda…
Questi reperti costituiscono un riferimento fondamentale non solo per l’appassionato di paleontologia, ma anche per gli studenti che imparano a vedere l’ambiente che li circonda all’esterno del museo con nuovi occhi, scoprendo il fascino della geologia e le origini marine del territorio fra rinomate colline e terre del vino!
I giacimenti di fossili pliocenici più celebri del Piemonte sono visibili nella Riserva Naturale Speciale della Valle Andona, Val Botto e Val Grande, istituita per la salvaguardia del patrimonio paleontologico con caratteri di unicità in ambito regionale. In queste aree sono possibili visite guidate (per gli affioramenti fossiliferi solo su prenotazione) e percorsi allestiti con bacheche ed aree attrezzate. Sono possibili attività didattiche, laboratori e simulazioni di paleontologia e geologia per scuole e gruppi. Presso il Centro didattico di Valleandona è possibile visitare la sala espositiva, con reperti provenienti dalla Riserva e ricostruzioni di una specie di delfino fossile e la gigantesca mandibola dello squalo megalodonte del Miocene piemontese.
La storia della formazione dl territorio astigiano è ben documentata nel Museo Civico Paleontologico di Asti, nel “Complesso di S. Pietro” del XII secolo: la sala dedicata alla paleontologia ospita una preziosa collezione composta in prevalenza di reperti fossili locali (periodo neogenico).Anche nella Riserva Naturale Speciale della Val Sarmassa, anch’essa a valenza paleontologica, si stanno organizzando percorsi con affioramenti attrezzati per le visite e prossimamente potranno essere fruiti nella Rete territoriale della aree protette e dei geositi dell’astigiano, che riunirà anche siti d’interesse geo-paleontologico di grande interesse scientifico in una prospettiva di percorsi ad ampia scala rivolti ad un turismo culturale di qualità.