Goja del Pis. La via dell’acqua
Il cammino inizia presso il ponte di Sant’Anna di Almese, dal nome della piccola chiesa dedicata alla Santa. Da qui, si passa davanti alla lunga costruzione ad arcate che ospita il Municipio, che fino a inizio ‘900 fu il mercato coperto più importante della bassa Valsusa.
Poco oltre il vecchio lavatoio, si arriva in cima alla piazza, Punta Piasa, ritrovo storico degli almesini, dove si imbocca il ponte vecchio. A sinistra, la casa natale del medico Scipione Riva-Rocci, inventore dello sfigmomanometro, lo strumento usato in tutto il mondo per misurare la pressione arteriosa. L’itinerario prosegue in lieve salita e gira a sinistra, in direzione della montagna. Poco dopo, sulla destra, una stradina porta alla Chiesa di Santa Maria, l’antica Parrocchiale: è situata su un poggio strategico dal quale si domina l’intero abitato e che per questo, probabilmente, ha ospitato fin dall’antichità costruzioni religiose o militari.
Tornati sulla strada asfaltata, si prosegue fino al primo bivio, dove si mantiene la via principale, quindi, al bivio successivo, ci si sposta sulla sinistra, giungendo così alla Borgata Fucinassa.
Qui fino agli anni ’50 del secolo scorso, era ancora in funzione una fucina mossa dall’acqua del Torrente Messa; oggi la stessa forza motrice viene utilizzata dalla centrale idroelettrica visibile poco più a monte.
Proseguendo, prima di giungere alla Borgata Gambabosco, si imbocca una breve stradina in corrispondenza di un tornante, che porta al parcheggio antistante un casolare. Uno stretto sentiero scende alla sorgente di Gambabosco, rinomata per le sue qualità diuretiche, e continua oltre la piccola area attrezzata, risalendo nel castagneto frammisto a robinie e noccioli selvatici, per poi tagliare il versante a mezzacosta.
Una leggera discesa porta dunque in prossimità dell’alveo del Torrente Messa, da cui si vede la cascata e l’ampia polla della Goja del Pis. In alternativa, si può salire al punto panoramico posto poco più a monte, da cui godere dello spettacolo offerto dalle acque del Pis in cui si riflette il colore verde scuro delle rocce.
Il ritorno avviene sullo stesso sentiero.