1. Da Sant'Ambrogio di Torino
Dal parcheggio antistante la stazione ferroviaria si percorre via Caduti
per la Patria, al fondo della quale si svolta a destra per raggiungere la
parrocchiale di S. Giovanni Vincenzo (riedificata nel 1760 dall’architetto
Vittone) e il vicino campanile con cella campanaria del 1200. Una breve rampa
dietro la chiesa permette di arrivare alla Cappella di S. Rocco (XVII secolo)
e all’imbocco della mulattiera selciata che, al primo tornante, costeggia
il Castello Abbaziale, residenza degli abati della Sacra nei secoli tredicesimo
e quattordicesimo e sede di tribunale retto dai medesimi.
Il percorso, a tratti soleggiato, a tratti ombroso, è accompagnato
da quindici croci granitiche che fanno parte della Via Crucis che arriva alla
borgata S. Pietro. Lungo il tragitto s’incontrano due fontanelle e due
diramazioni che conducono alla vicina via ferrata; il percorso si snoda costantemente
nel bosco inizialmente meno folto e più rigoglioso dopo circa un terzo
di cammino.
Un tempo, sia per la salita che per la discesa, venivano anche impiegate le
“lese”, particolari slitte in legno guidate da robusti uomini.
In origine usate per il trasferimento di legname, foraggio, castagne e altri
frutti della montagna, le lese furono in seguito adattate anche al trasporto
di persone, visto il crescente flusso turistico della Sacra di S. Michele.
Giunti alla Borgata S. Pietro, la cui origine è probabilmente da mettere
in relazione con la costruzione dell’Abbazia, si segue la traccia che
s’inoltra tra le case, tran-sitando dinnanzi alla Cappella di S. Anna
(cappella dedicata alla Madonna di Fatima), al termine delle quali un comodo
sentiero in parte selciato conduce al piazzale del Colle della Croce Nera.
Poco prima del piazzale una deviazione sulla destra porta direttamente al
Sepolcro dei Monaci e da qui alla Sacra di S. Michele.
Pannelli installati lungo il percorso.
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