Il Vallone dil Bellino:
Rocca Senghi tra mito e realtà.
Lasciata l’auto al parcheggio di Borgata Chiesa (stop
1), si propone la visita del vallone attraversando le varie borgate
ricche di elementi di cultura alpina, affreschi e meridiane: Chiesa, Fontanile,
Pleyne, Prafauchier, Celle, Chiazale. Ognuno di questi piccoli agglomerati
é degno di una breve sosta per apprezzarne i caratteri architettonici
e lo stile di vita dei pochi abitanti rimasti. Oltre la borgata di Chiazale
il vallone si chiude al cospetto di un ciclopico sfasciume di massi: la
pietraia del Prefiol (stop 2). Dopo una curva,
la pietraia lascia improvvisamente spazio ad un grande prato, il pianoro
del Melezè (in dialetto, “lariceto”): un tempo qui c’era
un lago, creato dallo sbarramento della grande frana della pietraia e oggi
sepolto dal suo stesso deposito fangoso. Dal Melezè si raggiunge
la Borgata di Sant’Anna (stop 3), costruita
al riparo di uno sperone roccioso dove sono evidenti, nella parte alta della
borgata (piazzale della colonia) e a monte del ponte, le tracce del passaggio
di un antico ghiacciaio: la superficie si presenta levigata e striata.
Il pianoro del Melezè e Sant’Anna di Bellino possono costituire
il punto di partenza per chi, non avendo molto tempo a disposizione, volesse
dedicare l’escursione soltanto alla parte alta del vallone, consigliando
comunque una sosta nelle borgate prima del rientro. Oltre Sant’Anna
di Bellino la strada diviene sterrata, mentre il paesaggio è dominato
dallo sperone roccioso di Rocca Senghi (stop 4),
su cui si sviluppa un’impegnativa via ferrata. Rimanendo alla base
della Rocca, passando per la caratteristica borgata di Grange Cruset, con
itinerario panoramico ad anello si può raggiungere la bella conca
glaciale di Pian Cheòl (stop 5), risalendo
sui fianchi di una morena e ammirando, nel periodo primaverile, le cascate
che scendono dai versanti dell’Autaret e del Chiabrera, un tempo sede
dell’immensa seraccata del ghiacciaio.
Per la descrizione dettagliata dell'itinerario sui rimanda alla guida "Itinerari nelle Valli del Monviso".
Gli altri itinerari.
Vallone d’Elva e Colle di Sampeyre