San Bartolomeo di Cherasco:
il sentiero dei gessi.
Dalla Frazione San Bartolomeo si imbocca la via principale che permette visuali ampie sulla collina di La Morra sulla cui cresta spiccano la borgata di Vergne ed il paese di Novello.
Poiché si tratta di un versante esposto a Ovest, cioè con pendenza nello stesso senso di immersione degli strati sedimentari sottostanti, la discreta freschezza del suolo favorisce l’utilizzo agricolo della sua superficie che ospita soprattutto campi, ma anche vigneti e noccioleti, le due colture che in tutta la zona occupano i primi posti per importanza economica. Gli appezzamenti coltivati sono separati dai solchi scavati da vari ruscelli accompagnati da strette fasce boschive, ma anche da alcune profonde ferite, scalini alti decine di metri, che hanno indotto i geologi a indicare le pendici collinari di questo tipo con l’espressione di “versanti a franapoggio” (stop 1).
Proseguendo si entra in una boscaglia con noci, susini e albicocchi inselvatichiti. Ben presto il sentiero si allarga in un piccolo spiazzo davanti alle pareti del banco di gesso (stop 2-3), aggettanti alla nostra destra e potenti una decina di metri, che costituiscono lo scopo principale dell’escursione.
Poi si torna all’inizio della breve digressione e si continua a scendere verso destra tra alberi e arbusti, accompagnati dal volo danzante di satiridi, farfalle che amano la penombra del sottobosco. Al di sotto di questi erbosi naturali, si raggiunge la prima Cascina Arnulfi ormai abbandonata, poi si passa accanto ad una cisterna d’acqua sorgiva all’ombra di un bel cespuglio di cotogno e, poco dopo, un primo cartello segnala l’inizio della tartufaia di Meane (stop 4).
Per la descrizione dettagliata dell'itinerario sui rimanda alla guida "Itinerari in Langhe e Roero".
Gli altri itinerari.